Avete presente il ritorno dalle feste natalizie?!Credo che
il povero John J. Rambo,italiano di terza generazione,sappia di cosa sto
parlando;quei maledetti vietnamiti dei parenti vi hanno guarnito come tacchini
nel giorno del Ringraziamento,fustigandovi pubblicamente al primo accenno di
rifiuto verso una singola portata di quel banchetto pantagruelico.
A quante
roulette russe siete stati condannati per colpa di quel capitone rifiutato o di
quel piatto di pasta lasciato a metà,alla mercè di vostra madre sbraitante come quel dannato
croupier nel “Cacciatore”.Ora siete seduti di fronte al vostro pc con quella
maledetta sensazione di obesità che vi accarezza la trippa,e guardate quei deplorevoli
programmi su D-Max,stile “Papà sopprimimi sono obeso”,sperando che qualcuno
nella vostra famiglia faccia lo stesso con voi.
Baggianate a parte,parlo di
quella spiacevole sensazione di essere appagato,sazio,satollo ma così tanto da star poi
male,parlo di un bisogno che è stato soddisfatto in eccesso e che si è ormai trasformato in malessere.Questa è la sensazione che mi hanno destato i “Lacosmica”,gruppo alternative-rock di
Manfredonia,con il loro Ep “Radio a testa alta”.Un sincero e obbligatorio
chapeau va concesso agli arrangiamenti:riff intriganti(come nel brano
Supernova),groove portentosi e incalzanti,ritmiche malinconiche e rabbiose creano un impasto musicale generoso negli elogi
e pregno di spunti interessanti.
Anche i testi divengono una innegabile fonte di
attrattiva,con la loro allegorica critica sociale urlata attraverso un romanticismo
rabbioso e sofferente(come in “Tienimi dentro”),che sembrano congiungersi in un
unico e generale concept incentrato sulla
ineluttabile precarietà della realtà a cui l’uomo è condannato ,quell’angoscia paralizzante che domina il rapporto dell'uomo con la società e che egli stesso può trascendere e neutralizzare solo con la forza di un
amore(“Miraggio nella storia siamo noi…cit.”Qarinari”).
Nonostante questi
spunti positivi che ho dovuto necessariamente evidenziare,il mio giudizio sul gruppo è,nel
complesso,negativo,poiché credo che esso possa raggiungere livelli musicali
molto più elevati di quelli conseguiti con questo Ep.
Per quanto concerne l’aspetto
vocale,per esempio,molto spesso si incorre in alcune esasperazioni che tendono
a strozzare e ad ottundere in toto l’estetica dei brani.
E,purtroppo,intravedo
una eccessiva uniformità e spasmodica stabilità nell'esposizione del messaggio musicale,una errata allocazione del
pathos tra i vari pezzi del mosaico,cosicchè dal primo brano si raggiunge un livello di feeling che viene compulsivamente reiterato nel
resto dell’Ep,senza alcun colpo di scena improvviso,condannando,inevitabilmente,
chi ascolta ad annoiarsi prima o poi.Un' immensa e prelibata abbuffata alternative-rock che porta inevitabilmente ad un malessere musicale definitivo.
Spero,quindi,che questi banali e inutili
suggerimenti possano minimamente influenzare il processo di crescita del
gruppo;in tal caso mi propongo come suo primo sostenitore.
Antonio
Colasanto
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