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sabato 12 gennaio 2013

"Lacosmica"...quando il troppo stroppia!







Avete presente il ritorno dalle feste natalizie?!Credo che il povero John J. Rambo,italiano di terza generazione,sappia di cosa sto parlando;quei maledetti vietnamiti dei parenti vi hanno guarnito come tacchini nel giorno del Ringraziamento,fustigandovi pubblicamente al primo accenno di rifiuto verso una singola portata di quel banchetto pantagruelico.
A quante roulette russe siete stati condannati per colpa di quel capitone rifiutato o di quel piatto di pasta lasciato a metà,alla mercè di vostra madre sbraitante come quel dannato croupier nel “Cacciatore”.Ora siete seduti di fronte al vostro pc con quella maledetta sensazione di obesità che vi accarezza la trippa,e guardate quei deplorevoli programmi su D-Max,stile “Papà sopprimimi sono obeso”,sperando che qualcuno nella vostra famiglia faccia lo stesso con voi.
Baggianate a parte,parlo di quella spiacevole sensazione di essere appagato,sazio,satollo ma così tanto da star poi male,parlo di un bisogno che è stato soddisfatto in eccesso e che si è ormai trasformato in malessere.Questa è la sensazione che mi hanno destato  i “Lacosmica”,gruppo alternative-rock di Manfredonia,con il loro Ep “Radio a testa alta”.Un sincero e obbligatorio chapeau va concesso agli arrangiamenti:riff intriganti(come nel brano Supernova),groove portentosi e incalzanti,ritmiche malinconiche e rabbiose creano un impasto musicale generoso negli elogi e pregno di spunti interessanti.
Anche i testi divengono una innegabile fonte di attrattiva,con la loro allegorica critica sociale urlata attraverso un romanticismo rabbioso e sofferente(come in “Tienimi dentro”),che sembrano congiungersi in un unico e generale concept  incentrato sulla ineluttabile precarietà della realtà a cui l’uomo è condannato ,quell’angoscia paralizzante che domina il rapporto dell'uomo con la società e che egli stesso può trascendere e neutralizzare solo con la forza di un amore(“Miraggio nella storia siamo noi…cit.”Qarinari”).
Nonostante questi spunti positivi che ho dovuto necessariamente evidenziare,il mio giudizio sul gruppo è,nel complesso,negativo,poiché credo che esso possa raggiungere livelli musicali molto più elevati di quelli conseguiti con questo Ep.
Per quanto concerne l’aspetto vocale,per esempio,molto spesso si incorre in alcune esasperazioni che tendono a strozzare e ad ottundere in toto l’estetica dei brani.
E,purtroppo,intravedo una eccessiva uniformità e spasmodica stabilità nell'esposizione del messaggio musicale,una errata allocazione del pathos tra i vari pezzi del mosaico,cosicchè dal primo brano si raggiunge un livello di feeling che viene compulsivamente reiterato nel resto dell’Ep,senza alcun colpo di scena improvviso,condannando,inevitabilmente, chi ascolta ad annoiarsi prima o poi.Un' immensa e prelibata abbuffata alternative-rock che porta inevitabilmente ad un malessere musicale definitivo.
Spero,quindi,che questi banali e inutili suggerimenti possano minimamente influenzare il processo di crescita del gruppo;in tal caso mi propongo come suo primo sostenitore.
                              
                                      Antonio Colasanto

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